"Ho inviato la mia anima nell'invisibile, a decifrare qualche lettera del dopovita: e in un baleno la mia anima è tornata, e mi ha detto che io stesso sono Paradiso e Inferno..."
(Austin Osman Spare - Esoterista XIX° Sec.)
Il Bene ed il Male, due sostantivi che sembrerebbero descrivere così bene gli aspetti contrastanti delle nostre esistenze e del mondo che ci circonda: il Bianco ed il Nero, l'Acqua ed il Fuoco, la Terra e l'Aria, elementi altrettanto diversi e contrari ma dal cui insieme ha origine la Vita.
Ma sei il bianco ed il nero sono l'insieme dei colori o la loro assenza, l'acqua bagna, il fuoco scotta, la terra ci sostiene, come l'aria riempie i nostri polmoni, bene e male sono concetti astratti e strettamente legati all'esperienza umana.
Certo, seguendo il nostro istinto riusciamo a discernere un principio universale oggettivo di ciò che -ad esempio- cagiona l'altrui dolore, ma sempre relegandolo nella nostra sfera di esperienze personali e motivazioni.
In guerra appare difficile stabilire quali dei contendenti segua la via del male, visto che dall'interno ognuno pensa di lottare a fin di bene; eppure entrambe compiono uccisioni sommarie, torture e stermini.
Sul posto di lavoro, talvolta un nostro avanzamento di carriera avviene a scapito di un nostro collega che magari per quell'incarico aveva sacrificato anni di duro lavoro; eppure pregni del nostro orgoglio e certi di aver fatto tutto "bene", cadiamo nell'indifferenza dell'altrui pena.
In Amore, tripudio di dolce egoismo, è quasi naturale una forma di contesa diretta o indiretta verso un avversario sentimentale; eppure tiriamo dritti nei nostri desideri di conquista non soffermandoci sul dolore provocato e sul fatto che quel contendente potrebbe essere un "noi stessi" di domani.
Ma per molti la guerra -se mossa da giustificati motivi- è necessaria, la promozione sul lavoro genera orgoglio e tranquillità nei propri cari, come la contesa amorosa è alla base del più nobile dei sentimenti...
Dov'è dunque quel sottile filo che divide bene e male e, soprattutto, cosa sono realmente il Bene ed il Male?
Cominciamo con l'allontanare per un attimo la simbologia religiosa fatta di angioletti paffuti e diavoli emaciati, artefatte metafore delle sicurezze e delle paure umane.
Parliamo di energie.
Consideriamo che in natura ogni cosa è governata da un "+" ed un "-": da un positivo ed un negativo.
Quindi i concetti di bene e male sono lontani dalla ragione umana e forse cosa ben più grande e profonda di quanto potremmo immaginare.
Negli scritti che compongono la Cabala ebraica (si scrive in decine di modi, passatemi l'italianizzazione), al principio esisteva un'unica forza energetica. Ma questa, da sola risultava un "motore immobile" seppur potentissimo. Una parte di essa si rivoltò decidendo di non vivere più di luce riflessa, ma di acquisire una propria responsabile consapevolezza. Nacque così il buio ma al contempo la Vita.
Nei Libri di Enoch, il patriarca incontra degli angeli tristi. La propria guida gli spiega che essi fanno parte di una schiera di ribelli che violando le leggi di Dio, hanno insegnato alle donne umane l'arte della magia ed i segreti della creazione, portandole alla consapevolezza della propria natura e quindi in grado di scegliere tra bene e male. Inoltre, essi unendosi carnalmente con queste femmine, hanno generato una nuova razza: i Giganti. Nasceva così il genere umano ed il libero arbitrio?
Nella stessa Bibbia, la vicenda di Adamo ed Eva in qualche modo sembrerebbe rappresentare un iter di eventi molto simile dove, alla base, c'è sempre un atto di ribellione.
Riflettiamo però su un altro comune denominatore: nel caso della Cabala, l'opposto si genera dall'Uno, cioè da Dio. Gli Angeli ribelli facevano parte della schiera più vicina a Dio (e comunque Enoch li ritrova assieme agli altri, seppur privati della luce divina). Adamo ed Eva vivevano nell'Eden, il mondo creato per loro da Dio.
Dio è dunque sia costante presenza che generatore di questa nuova forza.
Oltre a concedere dunque a Dio (parliamo di un Dio in termini sincretici, ovviamente) il primato assoluto come origine e quindi superiorità, dobbiamo ipotizzare che per creare la vita tangibile, si sia dovuto servire di un opposto.
Il risultato appare così scontato...
L'essere umano è l'incarnazione di tutti gli elementi, come del bene ed il male che sono alla base della propria esistenza.
A questo punto ci chiediamo quale sia la via che prediliga il Bene, sempre che questa esista.
La citata Cabala offre un'interessante soluzione al dilemma: "tutto ciò che cagiona CONSAPEVOLMENTE la sofferenza altrui è male". Fare l'Amore non è male o peccato; farlo sapendo di tradire, sì. Raccontare una bugia per difendere un amico non è male; farlo per accusare ingiustamente un uomo, sì. E così continuando...
Non ci ricorda forse anche la base delle regole elencate dal Rede Wiccan? "Fa ciò che vuoi purché non danneggi alcuno".
La via del Bene è rappresentata nel saper contrastare queste pulsioni negative, in realtà molto più frequenti di quelle positive: un sacrificio derivato dallo snaturare una condizione umana comunque portata anche al male (la metafora del "peccato originale")
In definitiva, se il concetto di bene e male resta una definizione soggettiva costellata di variabili infinite, quello di Positivo e Negativo, intesi come Bene e Male universali, è alla base della stessa esistenza: uno sfregamento dalla cui scintilla è nata la Vita e tutte le sue incognite.
NNDSNTDG - Angel Heart