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Chissà quante volte ci è capitato di essere in macchina o in un locale con il nostro attuale partner e, improvvisamente, la radio o la cassetta -magari appena confezionata per noi-, diffonde un brano musicale che ci rapisce portandoci indietro nel tempo ad un'altro periodo della nostra vita, ad un'altra storia. E come fa effetto ascoltarlo ora, quando una volta gli avevamo attribuito un significato così particolare... La musica..., come recita l'introduzione della pagina omonima è veramente "la colonna sonora della nostra vita". Su questo sito si parla di magia permeata d'amore e quale miglior veicolo potevamo supporre se non le note musicali. Sin dall'antichità, l'insieme di suoni dal senso compiuto ha rivestito subito un valore mistico ed esoterico, trovando naturale utilizzo nelle danze tribali, nei canti agli Dei e, nella religione cattolica, anche nei cori gregoriani.

La musica ed il canto (assieme alla danza) avvicinano a Dio, sostengono la maggior parte delle culture religiose. Proviamo ora a vederla sotto l'aspetto prettamente umano: appurato il valore religioso, resta implicito quello esoterico. La musica tende a risvegliare quei sensi che solo raramente vengono attivati; gli stessi che regolano i sogni. Studiosi americani, all'inizio del '900, sostennero che "...particolari insiemi di frequenze o note inducono una vibrazione al livello della spina dorsale, colpendo con un particolare impulso elettrico le zone del pensiero e dell'immaginazione del nostro cervello... e data la differenza di conformazione degli individui, ogni vibrazione è soggettivamente differente dalle altre...".

Tutto questo ci riporta "all' Ooohhmm" tibetano o ad alcuni riti iniziatici etruschi. Chi di noi, infatti, non ha mai provato un brivido nell'ascoltare un determinato brano. In culture dove la libertà di pensiero è tarpata e sotto controllo, la musica è considerata maligna e quindi proibita: un'ulteriore testimonianza delle sue capacità riflessive. E qui non si fa differenza tra generi, perchè il concetto di musica come mezzo di amplificazione di un pensiero in entrata o in uscita, è talmente vasto e soggettivo che anche un "pezzo techno" può suscitare sensazioni, quando associato ad un determinato evento personale.

La New Age ne ha fatto un cavallo di battaglia con il pullulare di artisti spesso concentrati nella ricerca della migliore assonanza stimolante. Lessi tempo addietro su una rivista che, addirittura, alcune musiche possedevano effetti terapeutici specifici: una sinfonìa di Mozart, ad esempio, sembra avere il dono di abbassare la pressione di chi ascolta; Chopin, (che vergogna!) diffuso nei pollai, causa un effetto sulle galline, facendo aumentare la produzione di uova anche del 30% (e qui mi chiedo se il povero compositore avesse saputo...). Puntiamo al "piccante"? Avete mai provato a fare l'amore con una musica che coinvolge entrambe? Se avete problemi di concentrazione, spesso è controproducente, ma se riuscite a vivere quel momento in armonia con il sottofondo, avrete un "effetto cannabis" come se foste interpreti di una scena di un film.

In finale, posso azzardare l'ipotesi che la musica è un vero e proprio amplificatore di sensazioni e pensieri e potrete notare una curiosa coincidenza a riguardo: coloro che non sopportano la musica, spesso non posseggono altre qualità e tendenzialmente sono soggetti poco sensibili e portati al materialismo.


NNDSNTDG - Angel Heart