00 20/08/2008 22:33
Risposta per Kaos25
Lo scopo dello I.E.R.T.O. come tu potrai ben trovare se avrai la bontà di scorrere il nostro sito dove è già scritto tutto, è, per l’appunto, come indica la denominazione “Istituto Europeo per il Recupero della Tradizione Originale”, quello di recuperare la Tradizione dimenticata, smarrita, negletta e sopraffatta dal culturalismo demagogico, il quale sfrutta le debolezze umane, non per fare gli interessi dell’umanità, bensì per schiavizzarla ideologicamente, psicologicamente e mentalmente: intendo la sempre più produttiva fabbrica di “cervelli all’ammasso”, nel quale ammasso, ovviamente finiscono pure tutti quelli che pensano di non essere ammassati, solo perché hanno un pensiero qualunque discordante con il culturalismo imposto, ma non per questo tradizionalmente vero. La Tradizione è sinonimo di Verità, che, in quanto unica, non è opinabile. Ristabilire la Verità su questa Tradizione, per restituirla integra all’umanità è lo scopo dell’Istituto, per capire il quale è necessario sapere che molti, nel corso della storia umana, sono stati i testimoni di questa tradizione; ma le loro opere, per comprendere le quali necessita l’iniziazione, non sono state comprese dal culturalismo e dallo scientismo, per cui sono state tramandate e insegnate in modo diametralmente opposto alle intenzioni dei rispettivi autori. Le più importanti in senso assoluto di queste opere, tutti testi assolutamente “sacri”, sono da considerarsi i “Veda”, la “Bibbia” e la “Comedia” di Dante Alighieri, dalla quale hanno preso le mosse gli studi del nostro Istituto, non casualmente, in quanto è il solo testo esistente al mondo che fornisca il rilevamento della “chiave di lettura” per la comprensione di qualsiasi altro testo ermetico ed esoterico, ovvero “Tradizionale”.

Il nesso fra la “Tradizione” e “Gesù” è molto semplice. Gesù, come tutti gli iniziati, era in possesso del portato sapienziale della Tradizione, e sapeva che esso era stato degradato dal culturalismo, quindi, come altri prima di lui avevano fatto in epoche diverse, decise di ridargli forza e vigore, sotto la forma della “Gnosi” ovvero “Conoscenza”. Va da sé che “Tradizione” e “Gnosi” sono esattamente la stessa cosa, diversamente etichettata nel prima e nel dopo Cristo. Più semplice e conciso di così non saprei essere.


Come tu ben dici: “l'unico ruolo che dovrebbe avere un maestro (se di maestro si può parlare) dovrebbe essere quello di aiutare l'allievo a comprendere chi veramente egli sia....tutto il resto non e' compito del maestro, ma dell'allievo stesso”; in tal senso è evidente che di “maestro” non solo “si può parlare”, ma si deve parlare. Un vero “maestro”, infatti, non “travasa” delle nozioni, pretendendone la meccanica e sudditante ritenzione da parte del discepolo (come avviene per la scuola globale culturalmente informata), ma fa in modo che il discepolo, tramite la Conoscenza, faccia emergere alla propria coscienza quel sapere che già possiede, e che, quindi, ne possa egli stesso, da solo, convenire razionalmente la giustezza e la convenienza. Questa è la “trasformazione” che un maestro aiuta a realizzare, ma che non impone né travasa, se un discepolo ha la propria volontà ("buona") di attivarsi positivamente. Il “maestro”, se lo volesse, potrebbe influenzare… ma è l’ultima cosa che gli passa per la mente di attuare, essendo esattamente ciò che la propria maestranza gli impedisce anche semplicemente di pensare. Certo che, dal momento che egli vive giustamente, viene a costituire un esempio da seguire, posto che liberamente il discepolo lo voglia seguire. Il maestro non impone al discepolo neppure di seguire il proprio esempio:
l' allievo lo fa solo se liberamente decide di farlo perché ha capito che il farlo è nel proprio interesse. Ovviamente il maestro, qualora il discepolo decida di non seguire il buon esempio una cosa soltanto fa: constatata inutile la sua presenza, abbandona immediatamente il discepolo che lo aveva scelto.

Il maestro non è il primo arrivato che sale su di una cattedra per garantirsi uno stipendio, ricevuto per frodare le menti degli alunni, bensì un iniziato che non chiede nulla, se non, nel tuo esclusivo interesse, la tua “buona volontà” di diventare il Signore di te stesso. Perciò il maestro ti può aiutare a trasformarti, ma giammai ti influenzerà in qualche modo.

Pippo.60
[Modificato da pippo.60 20/08/2008 22:34]