Da sempre la Chiesa Cattolica sembra aver avuto difficoltà a relazionarsi con i tempi, come se le fosse mancata una certa sincronia tra il "mondo reale" e quello "canonico", nonostante gli insegnamenti di Cristo risultino ancora oggi attualissimi.
Pur non desiderando tornare ad alcuni periodi storici in cui il disallineamento tra Chiesa e popolazione veniva colmato con la violenza in nome di un Dio che nel Nuovo Testamento è tutto fuorché brutalità e coercizione, occorre oggettivamente constatare che la Santa Sede percorra sovente strade dettate da un'incoerenza imbarazzante rispetto alle Sacre Scritture.
Chi non ricorda la vendita delle indulgenze o l'abominevole mercato delle reliquie che ancora oggi adornano migliaia di Templi sacri e collezioni private?
Sembrano tempi lontani in cui probabilmente la metafora con cui Cristo scacciava i mercanti dal tempio, era stata interpretata in modo grossolano. Eppure ecco rivivere l'ennesimo "no sense" che ha lasciato basita la popolazione Cattolica "pensante": la riesumazione di San Pio da Pietralcina!
Saprete certamente che durante la vita dell'eccezionale Cappuccino, la stessa Santa Sede avviò su di lui delle indagini circa le presunte manifestazioni miracolose (tra cui le stesse stigmate): il Vaticano era in realtà preoccupato delle forme di adorazione ed eccessivo trasporto che i fedeli iniziavano a manifestare verso la figura del frate.
Leggendo questi passi, possiamo anche intuirne il motivo:
- Un giorno un centurione romano, immensamente grato all’Apostolo Pietro per avere da lui ricevuto il messaggio di salvezza del Vangelo, gli si inginocchiò davanti per ringraziarlo, ma Pietro lo fece rialzare, dicendo: "Alzati, sono anch’io un uomo"
(Atti degli Apostoli 10:25-26).
- ...un Apostolo, Giovanni, quando ricevette straordinarie visioni e comunicazioni celesti da parte di un potente angelo di Dio, non poté resistere dal cadere ai piedi di quest’ultimo per adorarlo, ma la creatura celeste gli disse: "Guardati dal farlo, io sono un conservo tuo e dei tuoi fratelli che hanno la testimonianza di Gesù. Adora Dio!"
(Ap 18:1, 19:10, vedi anche 22:8-9)
- "L’Iddio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti d’opera di mano; e non è servito da mani d’uomini" (At 17:24-25).
- ..."Non potete servire a Dio e a mammona", dice Gesù...
(Mt 6,24)
- “A che serve l’immagine scolpita, perché l’artefice la scolpisca? A che serve l’immagine fusa che insegna la menzogna, perché l’artefice confidi nel suo lavoro e fabbrichi idoli muti?” (Ab. 2:18)
- Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere colui che è il Vero; e noi siamo in colui che è il Vero, cioè, nel suo Figlio Gesù Cristo. Egli è il vero Dio e la vita eterna. Figlioli, guardatevi dagl’idoli” (1 Gv. 5:20,21).
- ..."or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono” (Eb. 11:1).
Da secoli, gli Ebrei -ma anche altre confessioni di ceppo Cristiano- prendono spunto da questi ed altri passi del Vecchio e del Nuovo Testamento per accusare i Cattolici di Idolatria. Esistono migliaia di testi, saggi ed opere a difesa o ad accusa di questa affermazione, quindi non vorrei azzardare commenti soggettivi.
Limitandoci però alla mera ed oggettiva apparenza, uno spettatore non Cattolico che dovesse trovarsi all'interno di una chiesa, credo nutrirebbe qualche perplessità nel vedere fedeli prostrati davanti a statue o dipinti: inizialmente si chiederebbe se queste non siano varie e differenti rappresentazioni del Cristo; poi, però, si renderebbe conto di come esse rappresentino uomini (seppur elevati alla santità), ognuno con le proprie peculiarità. Infatti, abbiamo il Santo dell'amore, quello del lavoro, quello della natura, oppure il Patrono dei militari, dei vigili urbani, ecc.
Ripeto, non esprimerò giudizi personali, ma risulta difficile non immaginare labili paragoni con gli dei di una paganità forse mai troppo sopita.
Sin dall'antico e discusso "passaggio" dal politeismo romano al Cristianesimo, appare una certa logica di compromesso, quasi a mitigare (sarebbe più opportuno dire "mediare") il processo di diffusione del nuovo culto. Oltre alla nota questione del calendario e delle feste sacre del Cattolicesimo raramente non coincidenti con antiche feste pagane, la storia ci ha reso più volte testimonianza di una vera e propria sostituzione di divinità.
Sul Lago di Bolsena, in provincia di Viterbo, "omphalos" della religione etrusca, alle 3 dee adorate da quell'antico popolo (Uni, Voltumna - o Vorsinia-, Mantura) l'avvento del Cristianesimo "creò" la leggenda popolare secondo cui quelle stesse acque furono solcate da 3 sorelle: Santa Cristina, Santa Marta e Santa Maria Maddalena.
Fermo restando un collegamento diretto tra la prima santa e la stessa dea Voltumna, o Vorsinia, (il nome Cristina, attribuito alla donna proprio per sottolineare la sua abiura al paganesimo della famiglia di origine, era in realtà proprio Vorsinia), è innegabile l'opera di completo avvicendamento non di un culto ma bensì del suo oggetto.
La domanda che ora mi pongo è se la Chiesa abbia assimilato altre culture in nome degli insegnamenti di Gesù Cristo, oppure abbia più subdolamente ed apparentemente assecondato una popolazione ignorante e quindi facilmente malleabile e plasmabile?
Nella seconda ipotesi, saremmo di fronte ad un culto talmente democratico, essoterico e popolare da declassificare il concetto stesso di religione ad una più semplice corrente di pensiero. Non è un'autorità superiore che, restando tenacemente fedele ai principi espressi dalle Sacre Scritture, diffonde il Verbo (unico ed inequivocabile) e media tra divinità ed umanità: in questo caso sembrerebbe il popolo a determinare le scelte e le interpretazioni della Chiesa.
Che sia dunque questo il "segreto" della diffusione capillare e di massa del Cristianesimo rispetto agli altri culti?
Possibile che la chiave sia proprio nell'assecondare il fedele secondo un proprio credo per poi catalogarlo numericamente come seguace di un Cattolicesimo "su misura"?
Quinto Settimio Tertulliano, scriveva: "Se io volessi piacere al mondo, afferma l'Apostolo io non sarei servo di Cristo; ma si potrebbe dire che in altro luogo egli ordina: cerchiamo di piacere a tutti: e soggiunse: come io cerco di piacere a tutti in tutte le cose. Evidentemente, piaceva forse al mondo costui col celebrare le feste Saturnali o delle Calende di Gennaio; oppure colla moderazione, colla tolleranza, colla serietà, colla cortesia, coll'incolpabilità e l'integrità di carattere?"
L’Apostolo cui fa cenno Tertulliano è San Paolo: "...perciocché, induco io ora a credere agli uomini, ovvero a Dio? o, cerco io di compiacere agli uomini? Con ciò sia ché, se compiacessi ancora gli uomini, io non sarei servitor di Cristo...".
Alla luce di ciò, c'è da chiedersi quale significato possa attribuire la Chiesa all'esumazione ed all'esposizione pubblica della salma di Padre Pio, se non l'assecondare una massa di credenti da rispettare profondamente, ma che sono espressione di un culto "Padrepiano" e non "Cristiano". Un culto che vede tutt'oggi un uso vergognoso e offensivo dell'immagine del santo: mercatini fin sotto il sagrato del santuario ricchissimi di souvenir di ogni tipo; brandelli del suo saio diffusi in tutto il mondo (un saio che dovrebbe essere lungo chilometri); t-shirt con il suo volto e tante altre "amenità"...
Quando mi recai a visitare il santuario di San Giovanni Rotondo, il movimento commerciale sembrava lo stesso trovato al concerto di Vasco Rossi!
La religione cattolica per secoli ci ha insegnato la fugacità se non l'inutilità delle cose terrene rispetto allo spirito, ed il corpo fisico era catalogato tra queste.
Il Cattolico praticante sa bene che una salma è solo il contenitore dell'anima e che, una volta terminata l'esistenza terrena, esso torna alla terra come cenere!
Ed ora che accade? Si cambiano le carte in tavola?
Ma davvero la Chiesa ha bisogno di nuovi miracoli, di nuove prove tangibili? Veramente abbiamo bisogno di credere "solo" in ciò che vediamo per riconquistare la fede?
Forse quest'epoca sarà dedicata a San Tommaso!
Non bastava l'opera vivente di un uomo, ora Santo, per avvicinarci più a Dio? Bisognava profanare la sua tomba ed esporre le sue spoglie mortali per rafforzare un culto che non potrebbe nemmeno essere più definito Cristiano?
Ma i tantissimi devoti "pensanti", si sono chiesti se a Padre Pio avrebbe fatto piacere tutto questo?
E così, dopo la latente idolatria, siamo giunti ad una sorta di necrofilia mistica di convenienza: un'altro triste tassello che confonde le menti di coloro che la Fede, quella vera, la cercano ancora in un Cristo localmente defraudato del primato divino e rilegato ad immobile sfondo di scenari solamente umani.
[Modificato da AngelHeart -Admi 24/04/2008 16:51]
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